Motsameta

appunti di viaggio

Motsameta

La neve era caduta fino alla sera prima. Le temperature erano decisamente rigide. Una buona colazione fatta di uova e salsicce sicuramente contrastò la situazione. Tra i tanti monasteri visitati, quello di Motsameta fu decisamente il più attraente. Isolato, al culmine di una strada strisciante nel bosco. Con una visuale sull’intera vallata che faceva da eco al suono delle campane. Non incontrai nessuno. O almeno cosi credetti. Difatti, in una piccola cappella, alcuni monaci stavano vivendo della loro funzione liturgica. Ne ascoltai qualche passo. Tra incenso e canti. In una penombra che veniva sporadicamente vinta dai raggi del sole che, gradatamente, stavano tornando a fare capolino.

LA COLONNA SONORA

Le vibrazioni – Dov’è – “Cerco di capire quello che non so capire. Fuori vola polline e ho creduto fosse neve. Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai. Ho sete di stupore, mi puoi accontentare?”

IL FOCUS

Il nome Motsameta significa “la dimora dei martiri”. La leggenda narra che due fratelli, Davide e Costantino, governatori della regione, valorosi condottieri e devoti cristiani, si impegnarono nella difesa della Georgia dagli attacchi dei mussulmani. Nonostante ciò furono catturati ed infine martirizzati per il loro rifiuto di convertirsi all’Islam. Nel luogo in cui furono uccisi fu costruito il Monastero. I due fratelli sono stati dichiarati santi dalla Chiesa ortodossa.

LA BUSSOLA

L’aeroporto indubbiamente più comodo per visitare i monasteri ortodossi della Georgia è quello di Kutaisi. La città è ricca di queste testimonianze. Con un auto a noleggio potrete girarne i dintorni. Ogni stagione ha il suo fascino. Ovviamente l’inverno è piuttosto rigido, con temperature spesso sotto lo zero.

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