Teatro Kabuki

appunti di viaggio

Teatro Kabuki

Fui indubbiamente fortunato quel novembre in Giappone. Passai due settimane nella terra del sol levante. Una sola giornata piovve. Proprio qui, a Kyoto. Ricordo passeggiavo tra le vie del centro. Pochi pedoni. Ombrelli in movimento più che altro. Il teatro Kabuki, con i suoi colori intensi, le gradazioni di rosso, illuminava la grande via. I pochi, si fermavano a rimirarlo. Anche ragazzi e ragazze del posto, quasi a sognare di poterne calcare il palco. A sperare che quella pioggia intensa potesse bagnarli, ma di fortuna. E di scintillante avvenire. La potenza e il coinvolgimento dell’arte.

LA COLONNA SONORA

Francesco De Gregori – La valigia dell’attore – “Eccomi qua, sono venuto a vedere lo strano effetto che fa. La mia faccia nei vostri occhi. E quanta gente ci sta. Abbiam lasciato soltanto un momento, la nostra vita di là, nel camerino già vecchio. Tra un manifesto e lo specchio”.

IL FOCUS

Il Kabuki, una delle grandi forme teatrali giapponese, venne rappresentato per la prima volta a Kyoto nel 1596. È la danzatrice Izumo no Okuni, che avrebbe dato origine a questa nuova tipologia di spettacolo, costituito danze-pantomime e in cui recitavano solo donne. Per l’accusa di incitamento alla prostituzione però, il “kabuki delle donne” fu proibito e le attrici furono sostituite da attori professionisti, con il compito di interpretare anche i ruoli femminili.

LA BUSSOLA

Nel vostro soggiorno a Kyoto dovrete assolutamente regalarvi più di una passeggiata serale. Dopo una cena a base di Sushi o Udon, perdetevi tra le strade del centro. Una sosta la merita il teatro Kabuki, illuminato con grande sapienza. E indubbiamente suggestivo.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

Read More

Ed eccoci qui, Silvia, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

Read More

Senza telefono o tablet. Solamente con la propria compagnia e...

Read More

Ed eccoci qui, Elisa, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

Read More