Il sole faceva distrattamente capolino tra le nuvole. Talvolta facendosi sconfiggere da esse e costringendomi ad aprire ad intermittenza l’ombrello. Ma ciò che mi rimase impresso, quel giorno, fu lasciare le coste asturiane e scoprire un’entroterra, della stessa regione, totalmente diverso. Il cambio di paesaggio fu totale. Al pari delle temperature. Taramundi, con i suoi mulini ad acqua, incastonato tra le verdi valli, non aveva alcuna influenza marinara. Anzi. Fu, e rimane tuttora, luogo ideale per i pascoli, per gli artigiani e le loro botteghe di coltelli. Il silenzio diede modo di farmi ascoltare solamente i martelli battere il ferro, il vetro delle bottiglie di sidro che, trasportate, battevano tra loro, e i miei passi sul selciato.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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