Devo ammettere di aver avuto un rapporto un pochino malinconico con la città di Porto. La lasciai come ultima tappa del mio girovagare portoghese. Il giorno seguente avrei avuto il volo per rientrare in Italia. Restai dunque piuttosto lontano dagli spazi chiusi. Preferii costeggiare il lungo fiume, con le prime foglie che cominciavano a separarsi dai loro rami. La brezza di un tenore, talmente calibrato, che bastava da sola a far regredire qualsiasi genere di malumore. Il silenzio era spezzato solamente dai piccoli battelli a motore dei turisti, tutti sponsorizzanti il celeberrimo liquore prodotto in loco. Creavano lievissime onde che, accanto a me, vicino alla sponda, fecero sbattere tra loro le chiglie e i remi di queste vecchie barche. Poste a ricordare la grande tradizione portoghese in tema di mari e capaci navigatori. Alla incessante ricerca di una nuova rotta.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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