Ricordo con grande piacere la visita al Manzini Market. Un atmosfera tanto caotica quanto accattivante. Ma soprattutto estremamente generosa e ospitale verso di me, che vagavo tra frutta, verdura e tantissimo artigianato. Dopo circa trenta minuti tra i banchi stracolmi, mi fermò sorridente un uomo distinto, con la cravatta, la valigetta. Insolito da osservare in un contesto del genere. Chiese di me. Delle mie passioni. Delle mie conoscenze dello Swaziland. Scoprii, conversando, che era un professore della scuola elementare. Ed era estremamente riconoscente che stessi dedicando del tempo al suo paese natale. Ma ciò che più mi colpì, fu una sua frase: “anche io conosco molto bene l’Italia”. Supposi subito che fosse per qualche motivo capitato nel nostro stivale. Invece aggiunse: “Non ci sono mai stato. Ma qui studiamo tanto la geografia. Abbiamo tantissime mappe. Ne io ne i miei studenti probabilmente ci andremo mai. Ma questo non significa non imparare tutto ciò che ci sia da sapere, per poter dire di conoscere l’Italia”.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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