Di questa città ricordo la grande influenza dell’oceano. Di quanto abbia vestito a pieno i panni dell’ultimo baluardo d’Europa, prima dell’ignoto. Almeno ai tempi. E camminando sul lungomare di Belem, con la sua torre, avvertivo un grande senso di libertà. Ricordo i dolci tipici, fatti con la crema. E ricordo le stradine in salita, che portavano al Barrio Alto. Proprio qui aspettavo anche per qualche decina di munuti i tipici tram gialli. Solo per vederli affrontare la grande salita. Per trovare una chiave di lettura a come i portoghesi vivessero la quotidianità di questa loro metropoli. Perchè da viaggiatore, non sempre, anzi di rado, ne comprendi le viscere. Ciò di cui ritieni di averne acquisito il tatto, in realtà, si rivela mai abbastanza rispetto a chi, ogni mattina, schiude la finestra per porgere la mano alla propria città.
Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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