Gli appassionati di storia dell’arte e in particolare del movimento artistico denominato impressionismo, si incontrano da decenni sulla sponda sinistra della Senna, precisamente al museo d’Orsay, luogo prediletto dove poter ammirare le numerose opere artistiche di giganti della storia dell’arte come Edouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Camille Pisarro e Berthe Morisot … Ma per immergersi in prima persona nelle atmosfere fine ottocentesche magistralmente catturate nei loro quadri, è necessario cambiare rotta e dirigersi alla ricerca delle cittadine e dei piccoli borghi francesi che hanno ospitato questi artisti e che sono stati per loro fonte di ispirazione.
La prima città che è doveroso annoverare, è Le Havre, situata in Normandia, regione francese che vanta i natali dell’impressionismo. Senza il porto di Le Havre infatti, Monet non avrebbe dipinto la celebre opera Impression, soleil levant (1872), che diede il nome all’intero movimento artistico. Nell’opera Monet cattura le impressioni provate ammirando l’alba al porto di Le Havre avvolto da una fitta nebbia mattutina.
Poco distante da Le Havre, si trova la piccola cittadina di mare Honfleur, meta che ha attratto numerosi artisti del movimento impressionista, tra cui lo stesso Monet. Ancora oggi, passeggiando per il porto della città sarà possibile rivivere la scena immortalata dal pittore nell’opera Bateaux dans port Honfleur (1917), ammirando la silouhette delle barche a vela ormeggiate a riva a fine giornata lavorativa.
Spostandoci più a sud, sarà possibile raggiungere il piccolo villaggio di Giverny, in cui si trasferì Monet nel 1883 e dove abitò fino al 1926. La bellezza della natura che circondava Giverny e il giardino della dimora dell’artista, adornato da ninfee, glicini, azalee e salici piangenti, furono per lui una vera fonte di ispirazione. Sono almeno un centinaio di dipinti aventi per soggetto le ninfee e ad esse, Monet si dedicò dal 1899 fino alla morte, tentando di riprodurre sulla tela ogni minima variazione di colore dovuta al passaggio di una nuvola o al filtrare di un raggio di sole tra le fronde degli alberi mossi dal vento. Ne Lo stagno delle ninfee (1899), Monet rappresenta l’elegante ponte giapponese proprio sopra il celebre stagno delle ninfee. Oggi è possibile visitare la casa di Monet, divenuta il Museo Claude Monet.
Impossibile dimenticare Rouen, resa celebre dal maestro grazie alla serie dedicata alla facciata della omonima cattedrale, che l’artista rappresentata in momenti differenti della giornata e con diverse condizioni climatiche. Ne è un esempio l’opera La cattedrale di Rouen, pieno sole, armonia blu ed oro (1894), in cui Monet si concentra sul gioco di luci e ombre che il sole della tarda mattinata produce sulla superficie della facciata della cattedrale gotica.
E infine, perché non terminare questo tour tra le cittadine ed i borghi degli impressionisti nella cittadina costiera di Trouville-sur-Mer? Nell’opera La spiaggia di Trouville (1870) Monet coglie su tela un momento di relax al mare tra due donne, con la luce del sole che filtra per qualche secondo dalle nuvole per posarsi sulla sedia, sull’ombrello e sui vestiti, con il vento che agita la bandiera sulla riva.