Guidai lungo praterie sconfinate. Terreni rocciosi e deserti. Ma in quell’angolo degli Stati Uniti, la vera perla, la trovai nel sotto suolo. Era terreno Navajo, e grazie a loro raggiunsi l’ingresso del canyon. Una scalinata molto ripida portava nella strettissima gola, dove passare affiancati non era possibile. Questo per renderne l’idea. Le curve sinuose delle pareti ti proiettavano nel mondo della fantasia. E fantasioso era giocare a trovare il giusto scatto. Di tanto in tanto pioveva lievissima sabbia dall’alto, dalle pareti. Quasi polvere. E quasi magica.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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