Sucre

appunti di viaggio

Sucre

Era il nostro primo giorno in terra boliviana, dopo ben trenta ore di volo, scali compresi. L’altitudine di certo non aiutava l’ambientamento. Pensammo così che il miglior modo per familiarizzare potesse essere quello di godersi un’ottima birra, rigorosamente locale, con la città di Sucre ai nostri piedi. I primi ritmi latini cominciarono a fare capolino. Un gruppo locale difatti, erano tre musicisti, ci accolsero con ritmi promettenti festa. Ciò bastò per ritrovare la giusta energia. Purtroppo fu il tempo di un bicchiere. Sarebbe indubbiamente stato molto più affascinante seguitare, conoscere, conoscersi e rendere quella musica ben più introspettiva.

LA COLONNA SONORA

Nicola Di bari – La prima cosa bella – “Ho preso la chitarra, e suono per te. Il tempo di imparare, non l’ho e non so suonare, ma suono per te”.

IL FOCUS

Il charango è uno strumento a corde della famiglia dei liuti molto diffuso nei paesi andini del Sudamerica. La forma tipica con cui si presenta il charango boliviano, è simile a quella di una piccola chitarra, che viene ricavata da un unico elemento in legno scavato fino ad ottenere una cassa armonica concava. I legni utilizzati per costruirlo sono il jacarandà (più pregiato), dal colore bruno rossastro e il naranjillo, giallo paglierino.

LA BUSSOLA

La città di Sucre può essere raggiunta con un volo interno dalla capitale La Paz. E’ il punto di partenza ideale non solo per la pianificazione di un itinerario, ma anche per ambientarsi al meglio con i problemi di altitudine. Infatti si trova a 2.810 metri sul livello del mare (800 in meno di La Paz). Da lì l’ascesa verso i siti di maggiore interesse sarà crescente ma costante.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

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Ed eccoci qui, Silvia, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

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Ed eccoci qui, Elisa, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

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