La meta era decisamente quella più ambita. Dopo aver protetto la nostra pelle con la crema solare, i nostri occhi con gli occhiali da sole, e un immancabile cappello, arrivammo in una distesa bianca, tanto vasta quanto accecante. La più famosa al mondo, credo. Il Salar de Uyuni. Un deserto di sale. E davvero, non se ne riusciva ad assegnarne confine. Il luogo si prestò per dare libero sfogo alla fantasia fotografica. In completa assenza di punti di riferimento. Ognuno fu capace di estrarre dal cilindro dell’invettiva mille soluzioni. Ci sembrò di essere su di un altro pianeta. Davanti solo terra bianca e cielo terso. Autisti delle Jeep a parte, oserei dire. Loro erano capaci di aggiungere, a quel territorio sconfinato, strade da percorrere senza mai perderne l’orientamento.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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