Mangiai un hamburger nel quartiere di Brooklyn, dove la carne veniva cotta su vecchi radiatori e le sedute erano spesso pile di copertoni. Un’officina riadattata ad una sorta di fast food. Avrebbe piovuto di li a poco. L’odore aleggiava nell’aria. Presi di buona lena uno dei ponti che collegavano Brooklyn a Manhattan. A metà dell’attraversamento mi incuriosì un lievissimo squarcio tra le reti di protezione, quasi a decretare il luogo adatto che fungesse da belvedere. Senza cavalletto per la macchina fotografica vi incastrai l’obiettivo e me ne allontanai. Misi un conto alla rovescia di dieci secondi prima che partisse il lungo scatto. Mi sembrò di assistere in due a quel panorama. Io e la mia macchinetta.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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