La neve era caduta fino alla sera prima. Le temperature erano decisamente rigide. Una buona colazione fatta di uova e salsicce sicuramente contrastò la situazione. Tra i tanti monasteri visitati, quello di Motsameta fu decisamente il più attraente. Isolato, al culmine di una strada strisciante nel bosco. Con una visuale sull’intera vallata che faceva da eco al suono delle campane. Non incontrai nessuno. O almeno cosi credetti. Difatti, in una piccola cappella, alcuni monaci stavano vivendo della loro funzione liturgica. Ne ascoltai qualche passo. Tra incenso e canti. In una penombra che veniva sporadicamente vinta dai raggi del sole che, gradatamente, stavano tornando a fare capolino.
Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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