Era la seconda volta che calcavo le vie dell’affascinante Matera. La prima fu, colpevolmente, senza macchina fotografica tra le mie mani. Non posso dirne di conoscerne i segreti, ma ricordavo alcuni scorci che avrei voluto senz’altro rivivere. Dopo una passeggiata nella murgia materana circostante, entrai in città e cominciai a perdermi nei suoi dedali di strade. Tra fascino e storia. Tra la modernità di ciò che sono e il secolare palcoscenico che mi attorniava. Il tempo minacciava pioggia. Il vento era decisamente teso. Ma tutto ciò dava ulteriore asprezza al paesaggio. Cercavo, senza che ce ne fosse necessità, come una sorta di riparo tra le botteghe e i loro artigiani. Capaci di scaldare l’animo con i loro ricordi.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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