Fu una delle mie prime uscite fuori dai confini nazionali, in totale autonomia. E da appassionato di calcio, come ogni ragazzo cresciuto con i mondiali di Italia ’90 a portata di mano, volli visitare una dei palcoscenici europei più nobili. Il Santiago Bernabeu di Madrid. Tutto indubbiamente monumentale. Ma a rubare la mia attenzione, furono questi cimeli. Così statici, ma così invece capaci di regalarmi la fantasia del loro movimento. Delle loro gesta passate. Quelle che solamente nei vecchi almanacchi, uno come me, può provare a trarne memoria. E invece li, in quel caso, ebbi la parvenza che la memoria potesse materializzarsi, e dar vita ad una partita.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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