Fort Dauphin

appunti di viaggio

Fort Dauphin

Mi ero lasciato alle spalle da circa venti minuti un piccolo villaggio di pescatori, con mamme e bambini sulla porta a regalarci un saluto. ” Wasaa “. Così le popolazioni locali chiamano gli stranieri che attraversano le loro terre. E lo senti gridare in ogni angolo, in ogni casa, per strappare un cenno d’intesa. Ma la cosa più bella, fu che alcuni dei ragazzini intrapresero la strada con me, senza chiedersi la direzione, solo per condividere il cammino. Sperando magari in una caramella, della frutta, o dei colori per disegnare. Fino a quando, come spesso succede, fu un pallone a mettere tutti d’accordo. Giocai per qualche minuto prima di riprendere la via. Divertito e spensierato.

LA COLONNA SONORA

Audio 2 – Rotola la vita – “Apri le tue mani, rotola la vita, fai conto che adesso tutto marcerà a rovescio”.

IL FOCUS

Negli ultimi due secoli in Madagascar sono state introdotte numerose attività ricreative occidentali e, tra queste, calcio e rugby sono particolarmente apprezzate. Negli ultimi anni inoltre, hanno ottenuto una forte visibilità anche atletica leggera, basket, tennis, boxe, judo (ora inclusi nei programmi di atletica scolastici). La prima partecipazione del Madagascar ai Giochi Olimpici risale al 1964 e da allora il paese ha inviato una squadra di atleti in tutte le edizioni.

LA BUSSOLA

Per raggiungere parte della popolazione più autentita, occorre un volo interno in direzione sud. Da Antananarivo a Fort Dauphin. Lungo la strada che porta a Faux Cap troverete tanti piccoli villaggi. Occorre grande spirito di adattamento. I comfort sono assolutamente banditi.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

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Ed eccoci qui, Silvia, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

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Senza telefono o tablet. Solamente con la propria compagnia e...

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Ed eccoci qui, Elisa, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

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