Belo sur Tsiribihina

appunti di viaggio

Belo sur Tsiribihina

Le strade del Madagascar erano reduci dalla lunghe piogge delle giornate precedenti. Le piste per attraversare dune e foreste di baobab erano intrise di complicanze. I fiumi si potevano guadare solamente con il supporto di chiatte che caricavano una sola jeep alla volta. Scesi da una di esse, ci ritrovammo con le ruote completamente avvolte nella sabbia. La soluzione sbucò dal nulla. Si avvicinarono tantissimi ragazzi del villaggio adagiato lungo il fiume. E tra spinte, assi di legno e nuove spinte, l’autista riuscì a superare la parte più complessa dello sbarco. Il loro entusiasmo fu davvero genuino. Corsero attorno alla jeep per centinaia di metri. Ogni scintilla da queste parti ha il potere di regalare sconfinata allegria.

LA COLONNA SONORA

Fabi/Gazzè/Silvestri – Life is sweet – “da qui passeranno tutti fino a quando c’è qualcuno perchè l’ultimo che passa vale come il primo”.

IL FOCUS

In Madagascar la denominazione “Strada Nazionale”, non necessariamente implica che sia asfaltata lungo tutto il percorso. Sull’intera isola, infatti, solo il 12% della rete stradale risulta asfaltata. Le strade malgasce sono in buona parte caratterizzate da piste di terra battuta che, a seguito dalle abbondanti precipitazioni che si verificano durante la stagione delle piogge (da novembre ad aprile), diventano fangose e percorribili solo per mezzo di un fuoristrada.

LA BUSSOLA

La strada che conduce allo Tsingy National Park ha spesso fiumi da guadare. Uno dei guadi più impegnativi è quello nei pressi della cittadina di Belo sur Tsiribihina. Se ci passerete con i colori dell’alba o del tramonto vi godrete a pieno la traversata.

Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...

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