Una delle sfumature più belle del viaggio fu senza dubbio dispensare saluti dal mio pulmino. Incessanti, divertenti. Non vedevo sistematicamente l’ora di ricambiare. Di assistere ad una nuova scena. Nonostante il lavoro nei campi, tutti avevano ancora energie per salutare, per corrermi incontro, per battere un cinque al volo nonostante la mia marcia innestata verso il villaggio successivo. La più bella delle scene che ricordo fu regalare i saponi che avevo portato. Ogni bottiglietta passava di mano. Un odore che ognuno voleva curiosamente assaporare. E bastava a rendere tutti felici. Ragazzini e ragazzine che saltavano sul posto per l’entusiasmo. Un entusiasmo da regalare. A me. Che credevo, invece, essere io in quel frangente a regalare qualcosa a loro. Ingenuamente.
Ed eccoci qui, Mara, seduti attorno a questa vecchia tavola,...
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